Qual è il Senso della Vita? Una domanda che l’umanità (cosciente e pensante) si pone fin dagli albori del mondo. Per ogni epoca e cultura c’è un numero elevatissimo di manoscritti che ne trattano. La filosofia è la materia che da sempre ha creato discussioni e dibattiti. In fondo in ogni nostro gesto è racchiuso il modo di vedere le cose: il nostro comportamento od i nostri atteggiamenti non sono altro che lo specchio del nostro modo di vedere la vita.
Ognuno di noi ha un modo di vivere ciò che viene chiamato Vita, e la intende a suo modo. Questo accade anche per le persone che certe domande non se le sono mai poste e che vegetano convinti che sia vero il determinato modo di pensare che è stato loro imposto.
Il vero problema della filosofia, come ben spiegava Voltaire in un suo celebre aforisma, è che dopo certi momenti il discorso perde significato. Se si dibatte per un determinato argomento si potrebbe continuare all’infinito, negando l’esistenza di ogni cosa. E’ per questo motivo che ogni filosofo stabilisce nel suo pensiero dei punti fermi, che non deve assolutamente discutere se non vuole diventare pazzo. Per questo molti filosofi, artisti, letterati sono finiti in manicomi, sono divenuti alcolizzati o tossico dipendenti.
La materia in questione è affascinante quanto pericolosa. Oltre al rischio di diventare folli, si rischia di non avere più una nitida percezione delle cose (come sono stabilite) e, quindi, finire per commettere gesti inammissibili e distruttivi.
Da pensatori si può diventare invasati, pazzi assassini o disadattati. I casi storici sono innumerevoli e di diversa natura: da Charles Manson ad Adolf Hitler, da Charles Baudelaire a Friedrich Wilhelm Nietzsche.
Le correnti sono tante: si può credere in un Dio misericordioso che ci premi, o punisca, per gli atti che commettiamo, si può credere di essere tutti parte di un unico grande spirito, si può pensare di rinascere nuovamente dopo la morte.
I soggetti più a rischio di malattia mentale sono coloro che (come me) non hanno punti fermi su cui basarsi, ma che si interrogano su tutto. Persone inserite nella società, che hanno una collocazione non infima nella stessa e con una normalissima vita familiare possono rivelarsi animate da grande curiosità e sete di conoscenza, si possono scoprire ragazzi, nascosti nei jeans alla moda, che in realtà passano ore a meditare su una questione. Questioni astratte, ricerche spirituali, cambiamenti interiori, un perfetto simbolo della nuova generazione con i pantaloni a vita bassa, può rivelarsi un pozzo senza fondo di emozioni. Un essere colmo di solitudine, amarezza, nostalgia, odio, violenza. Un catalizzatore di sensazioni, celate (più o meno bene) che un giorno sicuramente esploderà e che potrebbe fare o farsi del male. Qui a volte c’è l’incontro con la psicologia. Si matura la decisione di accettarci per quello che siamo, accettare le cose che ci circondano, ma perlomeno cercare di capire cos’è a muovere i fili delle nostre vite. Si vuole conoscere il perché di ogni nostro gesto, di ogni nostra debolezza. La vita ogni giorno ci regala emozioni indescrivibili. La nostra mente reagisce in mille modi diversi, si perde in pensieri senza senso, in giri immensi su di un’unica parola.
Perché la nostra attenzione viene attratta da un oggetto piuttosto che da un altro? Che cos’è il pensiero? Che cos’è la vita?
Ogni nostro atto deve avere una finalità, deve avere una conseguenza, oppure siamo tutti in balia del caso ed agiamo per motivazioni astratte? Siamo fatti ad immagine e somiglianza di qualcuno, o siamo solo un’illusione, siamo veramente dotati di libero arbitrio, o tutto è già stato scritto? Forse siamo solo le marionette di qualche Dio invisibile. Possiamo ambire alla felicità, pur non sapendo cosa essa sia, o dobbiamo accontentarci di una vita regolare e piatta?
Il mondo che ci circonda c’è, o è solo la nostra fantasia a creare un sogno tanto realistico da essere chiamato vita? Cos’è la morte? Il semplice dissolversi del nostro corpo, o un mezzo per arrivare in qualche altro luogo?
Se un Dio esiste veramente come si fa ad adorarlo e ad amarlo se ci circonda di catastrofi, ingiustizie, morte e miseria?
Voi cosa ne pensate?