I'm Crazy

...I'm so lonely but that's okay I shaved my head...

Ricordatelo!!

Il numero di pecorelle scannate dai pastori è di gran lunga superiore al numero di pecorelle mangiate dai lupi. Per cui, se qualcuno vi proponesse di essere il vostro pastore per salvarvi dai lupi, pensateci bene.

mercoledì 25 marzo 2009

La Morte, Confessioni d'un Ateo

Dio non esiste, non può esistere. Non posso saper se qualcosa al si sopra di noi Regni davvero, ma ho la certezza (convinzione, poichè parlar di certezza in campi del genere è impossibile) che non possa esser il Dio che ci descrivono le Sacre Scritture. In fondo il Vostro Dio, quello di coloro che credono fermamente in qualcosa di definito/definibile che governa il nostro cammino, non è niente più che l'unico modo che possediamo per risponder a domande ancor lontane dalla nostra conoscienza. Nell'Antica Roma, ad esempio, non possedevano i mezzi per determinare i fattori che portano all'Eruzione Vulcanica, in mancanza di tali nozioni hanno INVENTATO il Dio Vulcano, che forgiava le sue armi all'interno del Vulcano stesso ecc ecc. Ancor oggi la scienza conserva dei limiti, per cui non sa rispondere a dilemmi fondamentali dell'uomo, quali la creazione e la morte. E' per questo che molti s'affidano al Mito del Dio Cristiano, oltretutto aberrante nella sua forma oltre che illogico. Tra mille anni, o quando sarà, i nostri pronipoti ci studieranno, capendo con la stessa nostra razionalità odierna la falsità del Dio da noi voluto, questo quando ogni dilemma riguardo la nascita e la morte dell'uomo sarà esaurito.

Dopo questa prolissa premessa voglio esporre 'l mio quesito, quello di molti, di coloro che ancor s'interrogano. Come dobbiamo concepire la Morte? Una rinascita? La fine? L'arrivo al Regno dei Cieli?

Per convinzione scarto l'ultima ipotesi (nella quale inserisco i vari Regni d'Oltretomba d'ogni Credo), rimandendo con due soluzioni opposte: la Morte sarà un nuovo inizio o la fine di tutto?

Avanzo, ovviamente, per ipotesi che ancor non mi convincono. Non credo all'esistenza dell'Anima che, come diceva Nietzsche, è "Solo una parola per indicare qualcosa interno al corpo", ma credo nella FORZA enorme del pensiero. Il pensiero E', non nasce, non muore, al massimo matura, ma solamente nella nostra mente. Il pensiero in quanto ente E', da sempre e in ognuno (seppur distorto e seppur muti di valore), ma vive in Relazione unicamente col Corpo. Morto il corpo, muore il pensiero, a meno non continui ad Essere perdendo ogni logica di tempo e di spazio, come durante il Sonno. In questo caso perde del suo significato originario, ovvero di risolutore dei dilemmi, di arma d'indagine (intellettuale) poichè non avrebbe nessuno a cui rispondere. Il nostro pensiero potrebbe continuar a vagar nell'Aere, magari unendosi agli altri, ma non avrebbe alcuna relazione con noi, poichè avrebbe perso i vincoli Umani. Quindi noi è come se non esistessimo più.
Voi cosa ne pensate?

venerdì 2 gennaio 2009

Le ragioni dei Comunisti Anarchici

Estrapolato da un documento de "Il Consiglio dei Delegati della Federazione dei Comunisti Anarchici".

"Così descriveva Cafiero il carattere spiccatamente comunista dell'Anarchismo:

'non è tutto affermare che il Comunismo è una cosa possibile; possiamo affermare che è necessario. (...) Non si può essere anarchici senza essere comunisti (...) Dobbiamo essere comunisti, perchè nel comunismo realizzeremo la vera uguaglianza. Dobbiamo essere comunisti perchè il Popolo, che non afferra i sofismi collettivisti, capisce perfettamente il Comunismo. (...) Dobbiamo essere comunisti, perchè siamo anarchici, perchè l'Anarchia ed il Comunismo sono i due termini necessari della Rivoluzione'

La Teoria 'Comunista/Anarchica' si caratterizza per il dualismo organizzativo - ruolo delle masse come unici soggetti Rivoluzionare, ruolo delle minoranze coscienti come 'timonieri invisibili'."

Quest'ultimo è, invece, estrapolato da "Nakhdar" (un giornale anarco-comunista persiano, primavera 2002 n°2)

"Noi siamo una manciata di Iraniani che ha capito la necessità di avere un generale movimento "di sinistra" iraniano di una tendenza indipedente e antiautoritaria. (...)
Il nostro movimento si basa sui principi anarchici della decentralizzazione, il federalismo, il mutuo soccorso, l'autogestione e la democrazia diretta. Tutti i mezzi di produzione, le ricchezze e le risorse sarebbero, ovviamente, di proprietà comune per tutti. La distribuzione dei beni e dei servizi si baserà sui fabbisogni di ciascun individuo, in aderenza al principio "Da ognuno secondo le sue capacità, ad ognuno secondo i suoi bisogni".
Siamo contro qualsiasi forma di Nazionalismo e tutte le altre forme di divisione artificiali all'interno della classe operaia del mondo intero. (...)
ABBASSO IL REGIME FASCISTA DELLA REPUBBLICA ISLAMICA DELL'IRAN!"